Con l’avvento della posta elettronica in azienda, sono cambiati completamente i nostri modi di comunicare sia tra colleghi che con i clienti e fornitori. In passato si usava molto il telefono per comunicare, e sotto certi aspetti era più semplice cogliere le emozioni e reazioni del nostro interlocutore a ciò che gli comunicavamo in quel momento; invece nei nostri tempi l’uso delle mail in azienda è diventato oramai l’unico modo per comunicare, e spesso si incorre in fraintedimenti, tensioni, e soprattutto non vediamo la reazione visiva di chi riceve la nostra mail, possiamo immaginare (se conosciamo bene la persona) che commento farà nel riceverla, o ancora peggio a chi non ci conosce (magari un cliente con cui non abbiamo ancora rapporti di business) scrivere una mail che viene interpretata nella maniera scorretta, forse anche per qualche errore di sintassi, o per aver utilizzato vocaboli poco consoni per comunicare qualcosa che noi invece riteniamo importante.
Mi permetto di fornire qualche suggerimento a riguardo:
Bisogna pensare molto bene a ciò che si scrive, soprattutto nel caso di contestazione del prodotto da parte di un cliente, o di un tipo di servizio ricevuto che non lo ha soddisfatto. Bisogna verificare di persona prima in azienda, interfacciandosi con le persone preposte, sentire le loro versioni dell’accaduto, valutare per bene se ci possono esser stati errori compiuti nella propria organizzazione, o se sono “capricci” o ancor peggio richieste pretestuose del cliente, solo a quel punto poi scrivere allo stesso nella forma più corretta evitando di trascendere in considerazioni generali che rischierebbero di togliere efficacia alla vostra risposta.
Tale modalità è da adottare anche per i fornitori ovviamente.
Un’accortezza: prima dell’invio, leggere e rileggere l’email cercando di mettervi dall’altra parte di chi la riceve, solo così ridurrete il rischio di scrivere cose inappropriate e poco efficaci!